Afrodite
“In tutti i sacrari di dèi ella ha parte d’onore
e fra le dee, presso tutti i mortali, è la più venerata.
Solo di queste non può piegare e ingannare le menti:
a nessun altro degli esseri è dato evitare Afrodite,
né fra i beati, gli dèi, né poi fra le genti mortali.”
Inni omerici, V Inno
Il mito di Afrodite è fra quelli dalla più importante e lunga eredità nella storia dell’arte, nell’ immaginario collettivo, e nella moda.
“Afrodite dall’aurea corona”, la definisce Omero nel suo sesto inno, mentre Lucrezio nel De rerum natura ne parla come di colei grazie alla quale ogni essere vivente viene concepito e vede la luce del sole. Perchè Afrodite – Venere per i Romani – era la dea della fertilità, oltre che della bellezza e dell’amore. Nata dalla spuma del mare secondo il mito più diffuso, la sua nascita è uno dei soggetti che più affascinò gli artisti di tutte le epoche, dalla celebre Venere di Botticelli alla sensuale dea nuda adagiata tra le spume di Cabanel.
Oggi la chiameremmo un’icona di bellezza e di stile, la seducente Afrodite; eppure, la sua immagine è ben lontana dai canoni e stereotipi di bellezza del nostro tempo, dove le top model ormai da decenni sono state innalzate a moderne dee, incarnazioni della bellezza perfetta. Una bellezza fatta di magrezza quasi androgina e di volti perfetti, distante dalle donne comuni e distante perfino dalla dea della bellezza per eccellenza. La dea greca infatti ci è stata descritta sia nella letteratura antica che nella storia della pittura come una bellezza carnale e burrosa, opulenta, proprio come la raffigura Cabanel in quello splendido quadro conservato al museo d’Orsay di Parigi. Un corpo statuario ma formoso, la carnagione chiara, i lunghissimi capelli dorati e ondulati da vamp che le circondano il corpo nudo.
La bellezza di Venere è molto più simile all’idea estetica degli anni Quaranta e Cinquanta, l’epoca delle femme fatale e delle pin up nel cinema, che ai canoni estetici attuali. Ritorno in questo post al tema affascinante della mitologia antica e al mito più moderno della femme fatale attraverso un abito di Femme Luxe
Un midi dress aderente da femme fatale, che strizza l’occhio allo stile da dea greca calata dall’alto dei millenni nella contemporaneità. Nel suo bianco luminoso, nel suo drappeggio sulla scollatura e nei suoi volant sulle spalline off the shoulder rievoca i magnifici abiti peplum da antica dea, nel suo essere fasciante e scollato, invece, ricorda lo stile mozzafiato da femme fatale. Ho voluto indossare questo abito senza accessori e a piedi scalzi, in un’ ambientazione marina dove sembra di respirare ancora il profumo di Afrodite e dell’antico mito greco. La bellezza femminile è fatta di carnalità e di imperfezione, come ci racconta l’icona della più affascinante tra tutte le dee, che, si racconta, fosse strabica.
Felice settimana, fashion people!
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Dress: Femme Luxe